Una vecchia ricetta napoletana. Semplice, veloce da preparare e alla portate di qualsiasi capacità culinaria. L’ho provata un poco scettico ed il risultato mi ha stupito: sono buonissime. Potete accompagnarle con verdure bollite (cicoria, bietole, spinaci). Le servirete semplicemente all’agro (strizzate e condite con olio e succo di limone). Le bistecche, o braciole o lombate, di maiale tendono ad essere asciutte e stoppacciose. Questo metodo di cottura le mantiene tenere e sugose.
Le bistecche di mia nonna
Anche le bistecche di mia nonna erano tenere e sugose. Lei prendeva la mannaia e la battilonta (così chiamava il tagliere di legno riservato ai battuti). Ci metteva sopra una bella fetta di lardo, salvia, alloro, rosmarino, aglio, sale e pepe e riduceva tutto in poltiglia. Spalmava poi un generoso strato di battuto su ognuna delle facce di ogni bistecca e le rosolava in una padella con un filo d’olio. Equivalevano ad un calcio di mulo al fegato ma erano morbide, oltre che buonissime. Peccato che allora di mangiava nelle feste e nelle grandi occasioni. Per il resto legumi e verdure.
Disporre le bistecche in una teglia, condirle con i capperi, l’aglio, il pane grattugiato e l’olio.
Salare, pepare ed infornare a 200° per 20 minuti.
L’articolo
Una vecchia ricetta napoletana. Semplice, veloce da preparare e alla portate di qualsiasi capacità culinaria. L’ho provata un poco scettico ed il risultato mi ha stupito: sono buonissime. Potete accompagnarle con verdure bollite (cicoria, bietole, spinaci). Le servirete semplicemente all’agro (strizzate e condite con olio e succo di limone). Le bistecche, o braciole o lombate, di maiale tendono ad essere asciutte e stoppacciose. Questo metodo di cottura le mantiene tenere e sugose.
Le bistecche di mia nonna
Anche le bistecche di mia nonna erano tenere e sugose. Lei prendeva la mannaia e la battilonta (così chiamava il tagliere di legno riservato ai battuti). Ci metteva sopra una bella fetta di lardo, salvia, alloro, rosmarino, aglio, sale e pepe e riduceva tutto in poltiglia. Spalmava poi un generoso strato di battuto su ognuna delle facce di ogni bistecca e le rosolava in una padella con un filo d’olio. Equivalevano ad un calcio di mulo al fegato ma erano morbide, oltre che buonissime. Peccato che allora di mangiava nelle feste e nelle grandi occasioni. Per il resto legumi e verdure.