Sante Fernando Tacca, il curatore

Sante F. Tacca
Sante F. Tacca

L’infanzia

Io, Sante Fernando Tacca, il curatore, sono nato il 28 febbraio del 1953 in un paesino alle falde del Gran Sasso, anch’io, come Massimo, partorito in casa. A cinque mesi ero già a Roma, dove ho sempre vissuto e dove vivo tuttora.

Tutte le estati però le trascorrevo nel paese natio. L’ambiente contadino dei nonni e delle zie ha sempre rappresentato per me un universo pieno di meraviglie. Alcune di esse consistevano nel partecipare al lavoro nei campi. Oppure assistere a quello spettacolo fantasmagorico rappresentato dal rito della Trebbiatura: una vera e propria festa collettiva. E in quell’ambiente ho incontrato per la prima volta la Musica. In un’aia contadina, ancora bambino, mi capitò di assistere ad una performance. Questa fu improvvisata da parte di un dilettante di fisarmonica e di un clarinettista (studente di Conservatorio, come seppi poi).

La folgorazione

Fu una vera folgorazione. Non avevo mai ascoltato una cosa simile: una musica bella e affascinante, fatta di melodie che ti catturavano al primo istante, con scale ascendenti e discendenti sulle quali il fisarmonicista tentava affannosamente di apportare un benché minimo supporto armonico. Avevo, sì, ascoltato mazurke e valzer contadini, ma quella era un’altra roba. Probabilmente, con il senno di poi, penso si trattasse di arie tratte da opere famose, di melodie rossiniane o mozartiane. È da allora che, tra i miei interessi, la musica continua ad occupare senza dubbio il primo posto: la musica bella però, quella che emoziona e che sola sa comunicare anche cose altrimenti inesprimibili.

E quella la si può trovare ovunque, indipendentemente dalle etichette e catalogazioni con cui la si tenta inutilmente di ingabbiare.

Le proposte di Sante Fernando Tacca, il curatore

Quei quattro o cinque lettori che avranno la voglia di provare ad ascoltare ciò che proporrò si accorgeranno che le mie scelte attingeranno ad un repertorio quanto mai vario, pescando dalla cosiddetta musica “colta” oppure da quella improvvisata o ancora dalla musica popolare in generale. Cioè da quei grandi contenitori che per superficiale comodità vengono denominati “Classica”, “Jazz” o “Rock”.

Ho sempre desiderato poter condividere con amici “scoperte” musicali per me emozionanti. Ascoltare musica possibilmente dal vivo o ben riprodotta è una cosa a cui non so proprio rinunciare. La Musica però esige rispetto e partecipazione attiva da parte dell’ascoltatore, non deve essere un “sottofondo” per fare altre cose ma protagonista su cui focalizzare tutta la nostra attenzione: un po’ come avviene quando si legge un romanzo. E come la letteratura anche la musica ha le sue leggi interne, la punteggiatura, le parole più appropriate, le frasi, i grandi capitoli. La grande differenza è che non è necessario conoscerne la lingua perché è essa stessa un linguaggio universale.

Gli altri miei interessi preminenti sono la Fisica e la Biologia (che considero le scienze fondamentali, un sapere embricato e imprescindibile, un tutt’uno, per comprendere il posto che occupiamo in natura, considerando che la vita nasce seguendo e non contraddicendo le leggi fisiche), e poi naturalmente la Letteratura e il Cinema.

Il percorso

Dopo il liceo scientifico, condiviso con Massimo e Giuseppe, mi sono Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso L’Università Sapienza di Roma e successivamente Specializzato in Pneumologia presso la medesima Università. Ho prestato servizio in qualità di Ufficiale Medico presso l’Aeronautica Militare, ricoprendo il ruolo di medico di stormo di tre gruppi di volo, e occupandomi poi, nel proseguo di carriera, prevalentemente di Fisio-Patologia respiratoria nelle visite di controllo del personale di volo sia militare che civile. Attualmente in pensione. Sono sposato, ho due splendide figlie e una nipotina meravigliosa di quattro anni.

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