Zona Pavese

Perché Zona Pavese: nessun riferimento al territorio di Pavia. Pavese come Cesare, Cesare Pavese.

E’ stato il primo autore con il quale ho sentito l’importanza della lettura per capire la mia vita, le emozioni, attraverso i racconti dei destini degli altri. C’è sempre un dolore e una gioia limitrofi ai tuoi. Quando ho scoperto Pavese avevo grosso modo 16 anni. Certo, c’erano state tante letture precedenti, anche non scolastiche. Però nessun autore mi aveva fatto intendere l’ineluttabilità della lettura quasi fosse la vita stessa, una sorta di cibo per il pensiero.

E’ stato facile, per un ragazzo che vuole uscire dall’adolescenza ma lo fa con la malinconia di chi ha paura dell’ignoto, identificarsi con Pavese. Identificarsi con la sua scrittura nata dall’alternarsi del dolore con la gioia di vivere, dalla ricerca della solitudine con il bisogno degli altri. “La luna e i falò”, “il mestiere di vivere” insieme alla raccolta di poesie “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” sono stati il vangelo esistenziale della mia prima gioventù.

Ricordo a memoria l’incipit de “I mari del sud”: “Camminiamo una sera sul fianco di un colle, in silenzio. Nell’ombra del tardo crepuscolo mio cugino è un gigante vestito di bianco, che si muove pacato, abbronzato nel volto, taciturno. Tacere è la nostra virtù.” Poesia-racconto rappresentativa di tutta la poetica di Pavese. Questa consiste  nell’amore per le langhe, nel fascino dei viaggi, nella solitudine della città e in un’esistenza in bilico.

C’è anche un motivo che attiene proprio alla concezione della lettura che mi ha spinto ad evocare Pavese nel titolo di questi consigli sui libri da leggere. Questo motivo è il suo essere manifestazione di ciò che in qualche modo abbiamo pensato, desiderato e a volte vissuto. “Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. “ (Da Pensieri e Parole di C. Pavese).

P.S. : Per chi volesse approfondire la figura di Pavese si consiglia di leggere le bellissime pagine di Natalia Ginzuburg dal titolo “Ritratto di un amico” contenute nella raccolta di scritti “Le piccole virtù” edita da Einaudi.

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