Un altro piatto che viene dalla famiglia di mia moglie. Però nella minestra di riso e zucca mia suocera aggiunge le patate, mentre mia moglie la preferisce senza. D’obbligo il riso (non molto perché la minestra è già densa di suo). Il parmigiano è opzionale e molti con questo piatto non lo gradiscono.
Un tempo la cucina, soprattutto quella di vegetali, era legata alle produzioni stagionali, a meno di non utilizzare prodotti conservati con i metodi tradizionali. C’erano le conserve in salamoia, per esempio olive o crauti. consistevano soprattutto nella conservazione in soffitta od in cantina, nella paglia o al buio a seconda dei vari prodotti.
Non solo le serre che producono primizie o i freezer sono innovazioni nella conservazione degli alimenti. Anche la conservazione in vasetto, o appertizzazione, risale all’ inizio del XIX secolo e quindi prima era sconosciuta.
La zucca è un alimento che ha la proprietà di conservarsi a lungo, in luogo fresco, se non viene aperta. Nel corso del tempo sono state selezionate sia varietà ornamentali che varietà che si conservano a lungo durante l’inverno. Quindi era un alimento disponibile per lunghi periodi di tempo e quindi molto utilizzato.
150 gr riso per minestre (io uso comunque il carnaroli)
1 grossa cipolla
50 gr passata di pomodoro
Dado, parmigiano
Se necessario lavare la polpa di zucca e farla in grossi pezzi.
Fare in grossi pezzi anche la cipolla (possibilmente cipolla bianca).
Mettere il tutto in una pentola insieme alla passata e al dado. Coprire a filo di acqua.
Portare a bollore coprire, abbassare la fiamma e lasciar cuocere per 20 minuti. Frullare il tutto nella pentola con il frullatore a immersione. Aggiungere il riso e cuocere per altri venti minuti (a seconda della qualità del riso). Servire accompagnata da parmigiano grattugiato.
L’articolo
Un altro piatto che viene dalla famiglia di mia moglie. Però mia suocera aggiunge le patate, mentre mia moglie la preferisce senza. D’obbligo il riso (non molto perché la minestra è già densa di suo). Il parmigiano è opzionale e molti con questo piatto non lo gradiscono.
Un tempo la cucina, soprattutto quella di vegetali, era legata alle produzioni stagionali, a meno di non utilizzare prodotti conservati con i metodi tradizionali. C’erano le conserve in salamoia, per esempio olive o crauti. consistevano soprattutto nella conservazione in soffitta od in cantina, nella paglia o al buio a seconda dei vari prodotti.
Non solo le serre che producono primizie o i freezer sono innovazioni nella conservazione degli alimenti. Anche la conservazione in vasetto, o appertizzazione, risale all’ inizio del XIX secolo e quindi prima era sconosciuta.