Si tratta sempre di un giallo della serie delle avventure di Fabio Marella, il manutentore investigatore. Sono storie a se stanti, ogni volume si legge indipendentemente dagli altri, ma sono unite, oltre che dal protagonista, da una serie di personaggi di contorno, e da una comune ambientazione, anche se in alcuni casi è diversa la location.
Rispetto ai precedenti c’è una evoluzione stilistica, cominciata già nel secondo. Nel primo, Il pastore, la scelta, confermata anche nei seguenti, di raccontare la vicenda in prima persona, tempo presente. Scelta di effetto ma impegnativa ed in un certo senso limitante. L’accaduto è narrato da un unico punto di vista (altri ci sono ma sono filtrati dal protagonista oppure possono emergere solo nei dialoghi). Anche degli antefatti possono solo essere visti passando per il personaggio principale.
Già nel secondo, La sauna, appaiono dei capitoli, evidenziati dal corsivo, in cui la narrazione è in terza persona al passato e si svolge una vicenda parallela. In questo caso si tratta di una vicenda attinente al protagonista, anche se lui non vi appare.
In questo terzo romanzo, Colonia Penale, la vicenda parallela, svolta nei capitoli in corsivo, assume una caratterizzazione storico sociale e converge, verso la fine, nella vicenda principale. Questa caratterizzazione stilistica continuerà nei successivi romanzi. Posso dirlo con sicurezza perché ne ho già ultimati due e sto lavorando al sesto della serie. Le tematiche saranno di volta in volta politiche, sociologiche, storiche ma sempre con la caratteristica di intrecciarsi alla vicenda principale. Non mi resta che augurare a tutti buona lettura.
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