La donna gelata

ANNIE ERNAUX – L’ORMA EDITORE – LA DONNA GELATA

di Giuseppe Santilli

La Donna Gelata è uscito in Francia nel 1981 ed è stato pubblicato in Italia, con la splendida traduzione di Lorenzo Flabbi, solo nel febbraio del 2021. L’autrice Annie Ernaux, considerata a livello internazionale uno dei più importanti intellettuali francesi, è semisconosciuta nel nostro paese. Questo è un primo dato da indagare: perché una paladina della autodeterminazione della donna e del femminismo evoluto non ha avuto successo nel nostro paese? E soprattutto perché è stata praticamente ignorata dal movimento femminista nostrano?

Annie Ernaux
Annie Ernaux

Una prima risposta può essere individuata nel fatto che il femminismo italiano, per una serie di circostanze storiche, ha privilegiato una lettura politica della condizione della donna. Con l’Ernaux ci troviamo in piena letteratura e l’oggetto della sua ricerca intellettuale è il rapporto uomo- donna a prescindere da qualsiasi caratterizzazione sociale e/ ideologica.

Tuttavia crediamo che la ragione profonda risieda nella capacità dell’autrice di andare direttamente al cuore del problema. La subalternità della donna dipende da una storia millenaria di subordinazione fino a essere socialmente determinata e introiettata come unica dimensione possibile.

Annie Ernaux
Annie Ernaux

Non c’è nessun alibi, non c’è nessun maschio prevaricatore, nessuno stronzo di destra. La liberazione della donna passa per il superamento dei sensi di colpa e per l’annientamento dei propri fantasmi. “ Una donna spezzata” di Simone de Beauvoir è un lontano inizio di un percorso che sottrae alle donne il desiderio e la passione rendendole fredde (gelate). La disillusione come risultato inesorabile della consapevolezza della condizione di dolore e solitudine.

Una donna spezzata
Una donna spezzata

Le differenze, ma quali differenze? Non le notavo più. Mangiavamo insieme, dormivamo nello stesso letto, leggevamo gli stessi giornali, accoglievamo le dichiarazioni dei politici con la stessa ironia. I progetti erano in comune, cambiare macchina, prendere un altro appartamento, o una vecchia casa da ristrutturare, viaggiare quando i figli sarebbero stati più indipendenti. Ci spingevamo a esprimere lo stesso vago desiderio di cambiare stile di vita. Di quando in quando gli capitava di sospirare che il matrimonio è una limitazione reciproca ed eravamo tutti felici di scoprirci d’accordo. Sono finiti senza che me ne accorgessi, i miei anni di apprendistato. Dopo arriva l’abitudine. Una somma di intimi rumori d’interno, macinacaffè, pentole, una professoressa sobria, la moglie di un quadro che per uscire si veste Cacharel o Rodier. Una donna gelata.”

Esemplare, per la libertà di pensiero che esprime e per il rifiuto della rassegnazione a un ruolo socialmente assegnato, è la concezione della maternità. L’essere madre è descritto quasi come una gioia “postuma”: nel presente è solo dolore e costrizione.

Annie Ernaux
Annie Ernaux

La cifra della scrittura è alta. Si alternano dialoghi apparentemente semplici, mutuati dalla quotidianità, a riflessioni che appaiono come un intercalare, quasi un commento passo passo alla vita che si conduce.

Questo libro non ti sembra di leggerlo, ti da un pugno nello stomaco, mentre ti scorre in testa e dentro gli occhi ti passano le immagini che hai vissuto.

Con “La donna gelata” non ti sembra di leggere ma di assumere un’amara medicina di cui non puoi fare a meno.

Vai alla Home page

Vai al profilo Facebook