Tag: Couscous

Bucatini col couscous

Bucatini col couscous

BUCATINI COL COUSCOUS

Per questa ricetta mi sono ispirato ad un piatto che ho mangiato in Calabria, sul mare, in provincia di Crotone. Mi è piaciuta questa idea di usare il couscous per rendere meno scivolosa la pasta lunga. Ovviamente l’ho interpretata a modo mio.

Naturalmente non preparo il brodetto di pesce apposta. Quando lo faccio. così come col brodo di carne, ne conservo una parte in una di quelle bustine di plastica trasparente che si usano per fare i cubetti di ghiaccio che metto in freezer. Posso così tirarne fuori anche una piccola quantità.

Per questa preparazione potete usare sia le cozze aperte sbollentandole che quelle aperte a crudo. Ovviamente aperte con questo secondo metodo  sono più saporite. Attenti comunque al sale perché l’acqua delle cozze nell’uno e nell’altro caso è molto saporita: impiegare del concentrato di pomodoro non salato e non aggiungete sale. Se, assaggiandolo, l’intingolo risulterà troppo saporito salate di meno l’acqua della pasta.

Per queste paste con poco o niente pomodoro è sempre opportuno conservare un poco di acqua di lessatura della pasta per diluire se necessario la pasta saltata e renderla così meno asciutta. Ci si può spingere fino a portarla in tavola per rispettare il gusto di chi la vuole più brodosa.

Vai alla ricetta

Vai al profilo Facebook

Couscous di pollo

Couscous di pollo

Il couscous

Ho assaggiato questo piatto sublime la prima volta in Marocco, in casa però, non al ristorante. Li ho appreso a cucinarlo, ma come al solito, ne ho realizzato una mia versione particolare: io faccio rosolare bene il pollo. Poi uso il nostro zafferano, non il loro che è quasi solo un colorante. Infine loro usano il cumino dappertutto ma non nel couscous. Uso inoltre il couscous pronto, che non è male, perché farlo da zero è un grande impazzimento.

Le spezie

Le spezie dosatele secondo il vostro gusto tanto non abbonderete mai quanto loro. Una volta, nel medioevo, si mangiava molto speziato anche da noi. Cioè mangiavano così i ricchi che se lo potevano permettere. Questo non per la credenza che le spezie servissero come conservanti o per mascherare il sapore delle carni poco conservate per via della mancanza di frigoriferi. Chi le usava poteva permettersi di macellare una bestia ogni volta.

Status symbol

Le spezie erano così apprezzate perché costosissime visti i viaggi lunghissimi e pericolosi che erano necessari per trasportarle in Europa. Venezia costruì la sua fortuna sulle spezie. Queste, per i ricchi di allora, rappresentavano un vero status symbol. Tanto è vero che quando i prezzi si abbassarono, per le scoperte geografiche che permisero di trasportarle via mare, la moda cambiò e si passò ad un uso molto più limitato in cucina.

Vai alla ricetta

Vai al profilo Facebook