Ravioli

Stendere la pasta (vedi ricetta)

Stampo per ravioli
Stampo

Prendere lo stampo per ravioli e spolverarlo di farina.

Riempire col ripieno
Riempire col ripieno

Adagiare una striscia di pasta sullo stampo e, con le dita, sagomarlo sui fori. Riempire i fori con un poco del ripieno.

Coprire
Coprire

Coprire con un’altra striscia e schiacciare con un mattarello.

Sigillare
Sigillare i bordi

Con le punte del pollice e dell’indice schiacciare i bordi di ogni raviolo. La sfoglia deve essere la più sottile possibile compatibilmente con la resistenza. Io uso la macchina della pasta al penultimo foro per la striscia che adagio sullo stampo ed all’ultimo foro per quella che impiego per coprire.

Senza stampo
Senza stampo

Se volete realizzare i ravioli a mano, senza stampo, adagiate dosi di ripieno lungo una striscia di pasta.

Ripiegare la pasta
Ripiegare la pasta

Ripiegate la striscia chiudendo il ripieno. Premete con un dito in orizzontale tra ogni raviolo e l’altro. Tagliate i ravioli con la rondella dentata. Sigillate anche qui i bordi con il pollice e l’indice.

Sigillare
Sigillare

L’articolo

La storia della pasta, piatto principe della cucina italiana è antica e variegata. Sembra che la pasta secca abbia una antichissima origine come sottoprodotto della logistica della flotta romana. L’esigenza di conservare il più a lungo possibile le derrate alimentari stivate a bordo portò alla scoperta di miscelare acqua e farina, per poi stendere e far seccare l’impasto.

Dopo il mondo romano troviamo citata in cronache risalenti a poco dopo l’anno mille, se non addirittura prima, la pasta fresca ripiena, sotto forma proprio di ravioli. In un famosissimo monologo di Dario Fò, appartenente al suo Mistero Buffo compaiono questi ravioli nel sogno di una affamato, che alla fine cattura una mosca e la mangia per tentare di placare la sua fame.

Il grande maestro, censurato il Italia ed insignito del Nobel all’estero, ci ricorda forse questa delizia culinaria, da noi spesso sottovalutata ed altrove celebrata oltre ogni dire.

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