Coniglio con i funghi secchi

Coniglio
Coniglio
  • 1                                 coniglio
  • 30        gr                     funghi secchi
  • 1          di                     cipolla, carota, costa di sedano
  • 12        cucchiai           olio di oliva
  • Salvia, alloro, timo, sale, pepe
  • 30        gr                     conserva (estratto) di pomodoro
  • ½         bicchiere          vino bianco
Funghi in ammollo
Funghi in ammollo

Mettere ad ammollare i funghi secchi in acqua calda ma non bollente.

Coniglio sul tagliere
Coniglio sul tagliere

Disporre il coniglio, messo a bagno in acqua ed aceto per almeno mezz’ora, su di un tagliere.

coniglio a pezzi
Coniglio a pezzi

Sezionarlo: staccare con un coltello affilato le zampe anteriori e posteriori. Rimuovere le interiora. Tagliare con un dagone gli arti in due ed il corpo in pezzi. Gettare la testa e conservare i fegatini per altri usi.

Verdure tritate
Verdure tritate

Intanto tritare cipolla, carota e sedano

Conigli ad asciugare
Coniglio ad asciugare

Asciugare i pezzi con carta da cucina o con un panno pulito.

Coniglio a rosolare
Coniglio in padella

Rosolare bene i pezzi nell’olio prima da un lato, poi dall’altro.

Togliere il coniglio
Togliere il coniglio

Togliere i pezzi rosolati dal tegame.

Trito in padella
Trito in padella

Soffriggere il trito nel fondo di cottura.

Funghi scolati
Funghi scolati

Intanto scolare i funghi.

Funghi in padella
Funghi e coniglio in padella

Rimettere il coniglio in pentola, aggiungere i funghi scolati, insaporire per cinque minuti, pepare e sfumare con il vino.

Conserva nella padella
Conserva nella padella

Aggiungere la conserva diluita con parte dell’acqua dei funghi. Dopo cinque minuti versate la restante acqua dei funghi, salvia, alloro e timo a piacere e, quando ribolle, abbassare la fiamma, coprire e cuocere per un’ora. Mescolare di tanto in tanto. Aggiungere altra acqua se necessario. Servire con la polenta dura(vedi ricetta).

Coniglio con i funghi secchi
Coniglio con i funghi secchi

L’articolo

Quando sono entrato in casa di quella che oggi è mia moglie questo è uno dei primi piatti bergamaschi che ho conosciuto. Servito ovviamente con la polenta dura, quella che si taglia a fette, diversa da quella morbida, stesa su di una spianatora e ricoperta di carne al sugo. Me ne innamorai subito. Della polenta bergamasca, che della ragazza lo ero già abbondantemente.

I funghi porcini

I miei futuri suoceri erano appassionati raccoglitori di funghi. Trasferitisi da poco in Sardegna avevano trovato terreno fertile per la loro passione perché allora nell’isola non si raccoglievano i porcini. Ne prendevano a iosa e la loro casa, in stagione, era sempre piena di funghi sott’olio, funghi a seccare, cappelle surgelate per Natale. Ricordo di quella casa l’odore del retrocucina, che era magazzino e scarpiera: un misto di odore di scarpe e funghi secchi che per me la identificava.

Rituali della polenta

Appresi anche tutti i rituali connessi alla polenta: mangiarla prima in una tazza di latte, poi bianca condita con burro e parmigiano o con il taleggio. Infine, la sera, tagliata a fette e gratinata con formaggio e prosciutto cotto.

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