SUGO FINTO
- 100 gr pancetta tesa
- 50 gr cipolla
- 50 gr carota
- 80 gr sedano
- 50 gr burro
- 500 gr pelati
- Sale, pepe

Sciogliere il burro in padella.

Aggiungere la pancetta a pezzetti e cipolla, carota e sedano in pezzi molto grossi e soffriggere per due minuti-

Aggiungere un cucchiaio di acqua, coprire, abbassare la fiamma e stufare per 10 minuti.

Passati i dieci minuti scoprire, alzare la fiamma

ed aggiungere i pelati macinati, il sale ed il pepe. Coprire, abbassare la fiamma e cuocere per mezz’ora, se necessario aggiungendo poca acqua.

Spegnere la fiamma e togliere i pezzi di verdura. Condire la pasta e servire con parmigiano.

L’articolo
A Roma il termine sugo, privo di aggettivi, indica una salsa per condire la pastasciutta a base di pomodoro e carne, sia essa costituita da involtini, da un pezzo di carne da brasato detta umido o da carne trita, a cui si uniscono le rigaglie di pollo.
Quindi mia nonna era coerente quando definiva sugo finto una sugo di pomodoro con le sole verdure. Ovviamente, non potendo mancare l’elemento animale, vi aggiungeva la pancetta, il parente ricco del guanciale, ed il burro.
Chissà cosa la faccia che avrebbe fatto se le avessero raccontato che qualcuno si permetteva di disdegnare quell’elemento animale, lei che aveva sofferto la fame, quella vera, in ben due conflitti mondiali.
Il burro, un tempo, veniva portato in città la mattina, quando si aprivano le porte o le dogane, dagli abitanti dell’agro, detti per questo burini. Successivamente la parola passò ad indicare metaforicamente persone prive di urbanità, di cattivo gusto, campagnoli, per l’appunto in romano: burini.