- 250 gr ceci secchi
- 500 gr verza
- 2 spicchi aglio
- 5 cucchiai olio di oliva
- 5 filetti acciuga
- 100 gr pelati
- 1 peperoncino
- 30 gr spaghetti spezzati a persona
- Sale, rosmarino, pecorino romano, salvia, alloro
Mettere a bagno i ceci la sera prima.
La mattina dopo sciacquare i ceci cambiando l’acqua almeno tre volte.
Versare i ceci scolati in una pentola di acqua fredda salata.
Mettere sul fornello e portare ad ebollizione.
Con una schiumarola
togliere la schiuma che si forma. Continuar la cottura coperto a fiamma bassa per una trentina di minuti (dipende dai ceci quindi assaggiate).
Intanto fare a pezzetti la verza e metterla a bagno.
Tritare aglio, peperoncino e rosmarino.
Mettete il trito a soffriggere nell’olio.
Prima che l’aglio cambi colore aggiungere la verza ed il pomodoro e soffriggere 2 minuti.
Aggiungere l’acqua e le acciughe. Quando riprende il bollore coprire, abbassare la fiamma e cuocere per 15 minuti.
Aggiungere i ceci ed insaporire per altri 5 minuti.
Versare in una pentola due mestoli di minestra per ogni commensale. Se necessario aggiungere acqua ed aggiustare di sale. Quando bolle gettare 30 grammi di spaghetti spezzati per persona e cuocere coperto. Servire accompagnato da pecorino romano grattugiato.
L’articolo
In questa ricetta ho voluto unire due piatti che amo molto: la pasta e ceci romana e la zuppa di fagiolo tundo tipica di Sennori, vicino Sassari. Quest’ultima la cucinava in maniera insuperabile il padre della mia cognata acquisita, Francesco, detto Ciccitto.
Era restato offeso da un attacco che ne aveva compromesso la parola e l’uso parziale delle mani. Era comunque rimasto, tra l’altro, un cuoco sopraffino, soprattutto per alcuni piatti tradizionali come i Coccoi. Sono questi lumache moto grosse che lui faceva spurgare per un mese, poi preparava riempiendole con una salsa di pomodoro all’aglio, Quindi le disponeva in teglia e le cospargeva di pecorino sardo grattugiato. Purtroppo è venuto a mancare. Quel sapore divino non lo proverò più. Sua figlia le cucina e sono buone, ma non è la stessa cosa.
Se temete che l’unione di ceci e verza possa condurre ad aerofagia e flatulenza, rovinandovi la nottata, considerate che i risciacqui ripetuti dei legumi tendono ad attenuare il problema. Potete comunque aggiungere alla minestra in cottura una garza in cui avrete avvolto salvia ed alloro, legando il tutto con un filo da cucina. Rimuoverete l’involto prima di servire in tavola.