- 1 kg aragosta o astice oppure cicala di mare
- 1 arancia
- 3 cucchiai olio di oliva
- 2 cucchiai brandy
- 1 spicchio aglio
- sale, pepe nero in grani, foglie di origano fresco
Sbucciare l’arancia senza intaccare il bianco.
Tagliare a striscioline la scorza dell’arancia.
Sbucciare lo spicchio d’aglio e dividerlo a metà.
Scaldare l’olio in padella ed aggiungere l’aglio.
Soffriggere per 30 secondi, poi aggiungere la scorza dell’arancia e continuare per altri 90 secondi.
Spremere l’arancia sbucciata.
Quando l’olio è ancora caldo aggiungere al soffritto una manciata di grani di pepe nero ed il brandy.
Quando l’olio si è raffreddato aggiungere al soffritto il succo di arancia e le foglie di origano fresco.
Spaccare l’aragosta a metà sul dorso. Se è un astice spaccare le chele.
Adagiare l’aragosta in una bacinella e cospargetela con la marinata. Tenetelo a marinare per un quarto d’ora.
Adagiate l’aragosta dalla parte del dorso sulla griglia a temperatura non troppo alta. Tenetelo per 5 minuti.
Spennellate di marinata con un rametto di origano, poi voltate.
Cuocete ancora una decina di minuti spennellando ogni tanto.
L’articolo
I tre grandi crostacei del mediterraneo si cucinano sostanzialmente negli stessi modi. Qui di seguito, quando non specificato, li chiameremo tutti aragosta.
Alcune osservazioni personali: l’astice è più buono dell’aragosta, la cicala di mare (parliamo ovviamente della specie non protetta) è più buona dell’astice. L’aragosta deve essere fresca. Deve essere viva. L’aragosta deve essere mediterranea.
Quelle, vive, che arrivano dalla Florida, dalla Chesapeake Bay in Maryland e Virginia, o da altre località sono specie differenti e non hanno lo stesso sapore. Se acquistate aragosta surgelata non prendete quelle precotte.
Potete anche utilizzare la marinata canonica con olio, sale e limone. Attenzione a non cuocerla troppo: piuttosto il contrario. Niente di peggio dei crostacei, e dei pesci in generale, troppo cotti. Per concludere l’aragosta alla parigina, bollita e servita con le tre salse ì, è buonissima. L’aragosta ala catalana anche. Ma l’aragosta alla brace ha una marcia in più.