Linguine con i ricci di mare

Una volta stavo mettendo in acqua la barca di un cliente del campeggio dove lavoro. Li vicino, sugli scogli, un altro cliente stava pulendo dei ricci di mare. Il proprietario della barca nuovo del campeggio, ma forse anche del mare, commenta: Non capisco come si faccia a mangiare i ricci; fanno schifo.

Gli rispondo: Ma come, sono una cosa stupenda. Poi mi sorge un dubbio e gli domando: Scusi, ma lei come li ha mangiati? Mi risponde: Beh, li ho aperti ed ho mangiato tutto l’interno. Mi sono cadute le braccia a terra. Non è un delitto non essere pratici di mare, basta domandare prima di fare e non comprarsi la barca solo perché si hanno i soldi. Per chi non lo sa dei ricci si mangiano le uova.

I ricci di mare sono degli echinodermi, a simmetria radiale a 5 raggi come le stelle di mare e le oloturie. Raccolti quelli giusti, quelli grossi con le spine corte, nei periodi consentiti, si scoperchiano con l’apposito attrezzo oppure con una forbice, si sciacquano e si raccolgono con un cucchiaino le cinque sacche delle uova, di colore rosso, arancio o giallo.

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