Gattò di patate

Il gattò di patate è un piatto celebre napoletano. Oggi è usato nelle pizzerie come antipasto all’interno del cuoppo di fritti, ma utilizzabile anche come piatto forte, deriva il suo nome dal francese gateau.

Nel ‘700 la sposa, Asburgo, del re di Napoli, Borbone, si fece mandare da sua sorella Maria Antonietta, regina di Francia, numerosi cuochi francesi perché trovava la cucina napoletana di allora troppo influenzata da quella spagnola.

Questi arricchirono una torta salata francese a base di patate, che rappresentava uno dei primi utilizzi in Europa di questo tubero proveniente dalle Americhe e per due secoli e più guardato con sospetto.

Nel nostro continente l’unica solanacea, famiglia di piante commestibili, conosciuta era la mandragola, usata in alchimia. I consumatori guardarono a lungo con sospetto le quattro solanacee commestibili, patate, peperoni e pomodori provenienti dalle Americhe, melanzane provenienti dall’Asia centrale.

Solo il peperoncino piccante, pepe dei poveri, ebbe da subito, nel ‘500, un immediato successo ed un’esplosiva diffusione.

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