I tonnarelli sono una pasta fresca tipica romana. Consistono sostanzialmente in degli spaghetti alla chitarra di sezione molto più grossa. Se li tagliate a mano non vi preoccupate se risulteranno di sezione rettangolare e somiglieranno di più a dei grossi tagliolini: va bene lo stesso.
Come in tutti i piatti molto semplici (apparentemente), la qualità degli ingredienti è fondamentale. Quindi ci vuole dell’ottimo pecorino romano. Deve essere ben stagionato ma non eccessivamente salato. Tagliando la forma deve apparire la cosiddetta goccia: una lacrima di grasso che testimonia la giusta maturazione, la non gessosità e l’assenza di una salatura eccessiva.
Anche il pepe conta e deve essere rigorosamente pepe nero macinato possibilmente al momento e comunque grossolanamente: non deve essere completamente polverizzato.
Il pecorino romano, formaggio tra i più commercializzati nel mondo è prodotto prevalentemente in Sardegna ed io qui ne trovo di ottimo. Durante il periodo dell’Impero romano i ricchi patrizi trascorrevano l’estate nelle loro Villae in Sardegna e ritornavano in città riportando vino, olio e formaggio: un po’ come oggi.
1 uovo pasta all’uovo (vedi ricetta) tagliato a tonnarelli
40 gr pecorino romano grattugiato al momento
3 cucchiai acqua della pasta
Pepe
Pasta in pentola
Mettere sul fuoco una pentola con poca acqua e qualche pezzetto di pasta.
Pasta che bolle
Quando bolle abbassare, coprire e cuocere 20 minuti.
Acqua con amido
Versare l’acqua ricca di amido in un bicchiere e liberarsi della pasta.
Pecorino grattugiato
Grattugiare il pecorino.
Acqua e formaggio
Versare mano a mano formaggio e acqua mescolando con una frusta
Salsa
fino a creare una crema omogenea.
Salsa con il pepe
Aggiungere il pepe e condire la pasta nella pentola aggiungendo se serve acqua di cottura. Servire con altro pecorino e pepe. PS: se tagliate a mano i tonnarelli, verranno irregolari e somiglieranno a dei tagliolini molto spessi. Non vi preoccupate: è un pregio.
Tonnarelli cacio e pepe
L’articolo
I tonnarelli sono una pasta fresca tipica romana. Consistono sostanzialmente in degli spaghetti alla chitarra di sezione molto più grossa. Se li tagliate a mano non vi preoccupate se risulteranno di sezione rettangolare e somiglieranno di più a dei grossi tagliolini: va bene lo stesso.
Come in tutti i piatti molto semplici (apparentemente), la qualità degli ingredienti è fondamentale. Quindi ci vuole dell’ottimo pecorino romano. Deve essere ben stagionato ma non eccessivamente salato. Tagliando la forma deve apparire la cosiddetta goccia: una lacrima di grasso che testimonia la giusta maturazione, la non gessosità e l’assenza di una salatura eccessiva.
Anche il pepe conta e deve essere rigorosamente pepe nero macinato possibilmente al momento e comunque grossolanamente: non deve essere completamente polverizzato.
Il pecorino romano, formaggio tra i più commercializzati nel mondo è prodotto prevalentemente in Sardegna ed io qui ne trovo di ottimo. Durante il periodo dell’Impero romano i ricchi patrizi trascorrevano l’estate nelle loro Villae in Sardegna e ritornavano in città riportando vino, olio e formaggio: un po’ come oggi.