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Una modesta proposta

Una modesta proposta

NATO E RUSSIA: UNA MODESTA PROPOSTA

Premessa

L’attuale situazione è narrata dai media occidentali come frutto di una aggressione russa all’Ucraina, comandata da Putin. La realtà è più complessa. Oltre all’aggressione di Putin (reale, sanguinosa e scellerata), nei prodromi e nella gestione della crisi l’attacco premeditato degli Stati Uniti di Biden all’Europa Unita, gigante economico ma nano politico. L’Europa è stata costretta a schierarsi, contro i suoi interessi, in una crisi determinata dai sogni imperiali di Putin. Ma anche dalla tendenza della Nato, sotto la guida politica USA, a determinare un vero e proprio accerchiamento della Russia in senso geopolitico – militare.

Voglio citare due fatti storici:

Stati Uniti
Stati Uniti
  • nella crisi del 1963 il presidente democratico Kennedy condusse il mondo sull’orlo di una guerra nucleare per reagire alla possibilità di installazione di missili nucleari russi a Cuba. Questi avrebbero potuto minacciare direttamente le grandi città americane della est coast.

  • All’indomani della autonoma dichiarazione di indipendenza di Croazia e Slovenia, fino a quel momento facenti parte delle stato sovrano della Jugoslavia, Germania e Santa Sede riconobbero le due autoproclamate repubbliche aprendo la file dei successivi riconoscimenti di tutti i paesi occidentali.

Questo per considerare quanto le pretese di legalità internazionale della posizione occidentale in questa situazione siano per lo meno relative. In realtà da parte statunitense c’è stata una grave sottovalutazione del potenziale militare russo, ritenendo la Cina più pericolosa sullo scacchiere mondiale e considerando la Russia al massimo una potenza regionale. Si sa: le capacità di analisi politiche, sociologiche e militari degli statunitensi sono sempre state molto ridotte.

La gente muore

Intanto la gente comune muore: muoiono ucraini sotto le cannonate ed i missili russi. Muoiono civili russi come ne sono morti dal 2014 in poi, nell’indifferenza dell’Occidente sedotto, come Putin, dalle enormi risorse naturali di quel paese. Muoiono militari ucraini e militari russi, i quali tutti, hanno anch’essi mogli, fidanzate e madri.

Cremlino
Mosca – Cattedrale di San Basilio

Non credo che un conflitto Russia – Nato sia all’ordine del giorno, ma la storia insegna che i conflitti troppo spesso sono nati da errori di valutazione, situazioni condotte sul filo del rasoio, scherzi con il fuoco in situazioni tese. Se si dovesse determinare quel caso, che non credo sia nell’interesse di nessuno, moriranno anche civili e militari Nato, a meno che non si arrivi all’estinzione del genere umano.

Gli interessi in gioco

Sembra che tutti vogliano dimenticare la situazione precedente allo scoppio della crisi:

  • Biden era in fortissimo calo nei sondaggi e probabilmente a rischio di perdere le elezioni di metà mandato, visti gli enormi errori di politica interna ed internazionale compiuti.

  • Draghi aveva già le valigie pronte ed era sul punto di salire al colle per rassegnare il mandato, visto che continuava ad essere impallinato nei voti in commissione ed in parlamento da partiti della maggioranza che a parole lo sosteneva.

  • Salvini si sentiva costretto a condurre il suo partito ad elezioni anticipate, visti gli enormi errori politici commessi nell’elezione del Presidente della Repubblica. Elezioni anticipate che però giustamente temeva, valutando la possibilità reale della Lega come vaso di coccio tra i due vasi di ferro dell’asse Draghi – Mattarella e di Fratelli d’Italia.

  • Johnson era alle prese con lo scandalo alcolico del suo staff.

  • Per 20 anni tutti avevano fatto affari con Putin, chiudendo entrambi gli occhi sulla sua gestione antidemocratica e oppressiva del paese e sull’eliminazione anche fisica di ogni opposizione al suo potere, visto che aveva un merito particolare: teneva a bada i comunisti. Questi in Russia sono notevolmente forti anche se vengono sempre sottovalutati dalla stampa occidentale. Chissà perché questo mi fa andare con la mente alle Olimpiadi del 1938 ed alla trasvolata atlantica di Italo Balbo. Anche allora dei dittatori criminali, che avrebbero di li a poco condotto il mondo in un conflitto globale che fece 80 milioni di morti, venivano visti nella funzione loro deputata di baluardi contro il pericolo rosso.

Il criminale ordine di attaccare un paese sovrano, pieno di donne e bambini, e l’altrettanto criminale decisione di rispondere con la difesa ad ogni costo, presa da un guitto con simpatie neonaziste hanno condotto all’attuale terribile conflitto.

Il futuro

Putin ha l’intenzione di ricondurre il mondo al bipolarismo (gli armamenti nucleari ad est ed a ovest si equivalgono e funzionano da deterrente). Questo costituendo un fronte orientale composto da Russia e Cina da contrapporre alla Nato. In questo quadro l’Europa Unita può avere, se vuole, un ruolo fondamentale da giocare.

Secondo la mia valutazione esiste una sola strada per contrastare i rischi di questo bipolarismo (che per altro è comunque più positivo di uno strapotere militare americano sul mondo). La tendenza ad affrancare l’Europa Unita dal giogo americano e ad arrivare ad uno scenario quadripolare.

Una modesta proposta

Secondo me, l’unica via praticabile, anche se sicuramente non verrà mai praticata, è la seguente:

  • Accelerazione drastica del processo di unità politica europea.

  • Elezione a suffragio universale da parte dei 27 di una assemblea costituente che rediga una nuova costituzione europea, sottoposta ad un referendum confermativo con le medesime modalità.

  • Elementi cardine della nuova costituzione dovranno essere:

  • Carattere federale della nuova Europa a 27.

  • Presidente del consiglio con funzioni di capo del governo eletto dal parlamento europeo

  • Presidente dell’Europa Unita eletto dal parlamento europeo.

  • Unificazione a livello federale delle funzioni di politica estera e della difesa oltre che economica

  • Costituzione di un esercito europeo integrando le forze già esistenti.

  • Ricontrattazione degli accordi dell’Alleanza Atlantica. Il comando nel quadrante europeo di ogni forza militare, sistema d’arma, o base militare deve andare necessariamente ed inequivocabilmente ad un comandante dell’Europa Unita.

  • Creazione su Moldavia e Georgia di una no flight zone. Questo in modo da inviare un segnale fermo della volontà occidentale di stabilire un freno all’espansionismo di Putin.

  • Al contempo conduzione di una trattativa serrata per stabilire una forma di neutralità assoluta e perenne per Ucraina, Moldavia e Slovenia. Essa non deve impedire a questi paesi, se lo vorranno, di stabilire un rapporto economico stabile e privilegiato con l’Europa Unita.

  • Individuazione in prospettiva di una forma che garantisca la totale adesione dei nuovi paesi che ne faranno richiesta, all’Europa Unita. Questo senza compromettere la loro neutralità politica e militare.

  • Avvio di un lavoro diplomatico per stabilire un rapporto privilegiato con la Cina. Questo in modo da distaccarla in qualche modo dal rapporto obbligato con la Russia, come l’Europa tenderà a distaccarsi da una dipendenza assoluta dagli USA.

  • Attenzione estrema della nuova Europa Unita al continente africano per contrastare la penetrazione economica e politica cinese.

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Polarizzazione e pensiero unico

Polarizzazione e pensiero unico

POLARIZZAZIONE E PENSIERO UNICO

Sono fortemente preoccupato per gli sviluppi sociopolitici nei paesi occidentali, e segnatamente nel nostro, in merito alla polarizzazione della contrapposizione tra una maggioranza di persone che ricalcano le posizioni dei governi e sono schierati apertamente per un appoggio all’Ucraina, ed una minoranza di pacifisti che è contro la guerra tout court e ritiene che vi siano delle responsabilità anche dalla parte occidentale (leggi Nato – USA).

Covid 19

Ritengo che abbiamo visto negli ultimi anni una simile contrapposizione anche nella faccenda Covid 19, tra vax e no vax. La complessiva stupidità di molte delle posizioni no vax ha favorito tale polarizzazione, in cui i mezzi di comunicazione di massa hanno sguazzato.

Covid 19
Covid 19

È scontato che nelle democrazie occidentali, fortemente imperfette, i mezzi di informazione di massa gestiscono il consenso.  Così permettono un esito paradossale: una stragrande maggioranza di persone poco abbienti elegge dei governi. Questi garantiscono gli interessi di una ristrettissima minoranza di super ricchi.

I mass media

La stampa e le televisioni italiane sono storicamente velinare (un tempo si diceva così per stigmatizzare l’abitudine di non svolgere attività di ricerca giornalistica in proprio ma di limitarsi a quello che arriva dal Viminale. Quelli che non si sono adeguati hanno a volte persino pagato con la vita: vedi Ilaria Alpi).

Quelle statunitensi però un tempo non lo erano e sono state capaci di produrre uno scandalo Watergate. Allora il premio Pulitzer aveva un vero significato. La situazione è progressivamente cambiata a partire dall’undici settembre.

Con lo sviluppo mondiale della pandemia si sono scontrati interessi politici ed economici enormi che poco avevano, e hanno, a che vedere con la salute pubblica. Lo scontro tra Repubblicani e Democratici per il controllo degli States, gli immensi interessi delle industrie farmaceutiche, in casa nostra la contrapposizione tra centrosinistra e destra prima, con il governo Conte, poi quella sorta di governo di unità nazionale con l’asse Draghi – Mattarella.

L’Ucraina

In questa vicenda di aggressione militare all’Ucraina, la gestione dei mezzi di comunicazione di massa a mio avviso ha fortemente contribuito alla polarizzazione dello scontro tra interventisti e pacifisti. Essa è arrivata a definire una sorta di pensiero unico che rimanda al chi non è con me è contro di me di antica memoria.

Tutto questo senza volere entrare in merito alla questione ed invitando tutti a non irrigidire o dare per scontate le proprie posizioni. Ritengo che questo sia il miglior contributo che si possa dare non tanto a quelli che so’ cugini e fra parenti nun se fanno comprimenti, ma a quelli che sono, come noi, quer popolo cojone

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