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Polpettine al sugo

Polpettine al sugo

Polpettine al sugo: quanti ricordi. Campeggio libero in dieci a Maratea, lembo di Lucania sul mar Tirreno. Eravamo giovani e ovviamente poco attrezzati ma ci piaceva mangiare bene. Così una volta abbiamo preparato una montagna di polpettine al sugo, per saziare dieci stomaci giovani ed affamati.

Facevamo cose folli come cucinare la piadina per cena e mangiarla con peperoni arrostiti e mortadella. Subito dopo tutti a pesca subacquea in notturna: i pesci li uccidevamo non col fucile ad arpione ma con i rutti.

Ricordo che pescavamo ostriche. Una varietà non commercializzata del genere Spondylus, non di quello Ostrea. Queste avevano una valva saldata con la roccia e per prenderle scendevamo in apnea con mazzetta e scalpello. Erano squisite ma due ore dopo la cattura diventavano immangiabili: le gustavamo spesso direttamente in acqua.

Ricordo anche un risotto ai ricci di mare con una montagna di uova di riccio. Però quello delle polpettine al sugo è la reminiscenza più vivida: sento ancora in bocca il sapore della mia gioventù.

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Klopse di Königsberg

Klopse di Königsberg

Nella mia libreria il libro più sfogliato è un romanzo, Non è sempre caviale, ambientato tra l’inizio e fine della Seconda Guerra Mondiale. Il protagonista, incastrato, è costretto a lavorare insieme e contro tutti i servizi segreti dell’Asse e degli Alleati.

Gentiluomo e donnaiolo trae ispirazione dal realizzare stupendi piatti di cucina internazionale di cui vengono riportate le ricette. A molte di queste, come in questo caso, mi sono ispirato.

Königsberg è un’antica città, fondata dai Cavalieri Teutonici. Già prussiana, oggi si chiama Kaliningrad ed è in Russia. La ricetta rimane comunque di tradizione prussiana.

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Polpette di bollito

Polpette di bollito

          Quando ero bambino erano rarissime le volte in cui si andava a mangiare fuori. Allora, almeno nel centro Italia ed al mio livello economico, anche feste comandate, matrimoni, battesimi e comunioni si facevano in casa. Mia nonna, bravissima a cucinare, coadiuvata da uno stuolo di mie zie, preparava gli interminabili menù della tradizione. Con gli avanzi di quei pasti pantagruelici si facevano timballi, supplì e soprattutto polpette. Per questo, quando si è cominciato ad andare al ristorante, le polpette erano vietatissime. Mia nonna ed i miei genitori coltivavano il sospetto che fossero preparate con gli avanzi dei piatti tornati indietro dai tavoli dei clienti. Comunque le polpette di avanzi sono le migliori, tanto che può convenire preparare volontariamente un quantitativo maggiore di certe pietanze per poi preparare le polpette.

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