Agli italiani piacciono i milioni: 8 milioni di baionette, 1 milione di posti di lavoro, 3 milioni di dosi di vaccino. Agli italiani piacciono anche gli uomini forti e competenti: l’ora delle grandi decisioni… ; dirigo un’azienda: cosa ci vorrà a dirigere un paese; non lasceremo indietro nessuno. Volete mettere poi il fascino della divisa? Sia essa una camicia nera, un blazer blu o una mimetica con la piuma sul cappello.
Mussolini
Sta di fatto che il nuovo commissario all’emergenza Covid che ha sostituito Arcuri, sembra incarnare tutte queste caratteristiche. Poco dopo il suo insediamento ha dichiarato che contro il virus darà fuoco a tutte le polveri. Poi ha annunciato l’arrivo dei fatidici 3 milioni di dosi di vaccino con baionetta. Infine, ha dichiarato che con le vaccinazioni non verrà lascito indietro nessuno, con toni che ricordano il fatidico: se avanzo seguitemi… .
Berlusconi
Ho il sospetto però che questo manichino di un negozio di abbigliamento militare, che si sospetta indossi la mimetica anche quando dorme, per dirla alla romana: nun c’è ma ce fa. Cioè che si tratti di una strategia per aumentare il suo gradimento presso un popolo che in tempi non remoti, frequentava come un sol uomo il sabato fascista. Oppure questo commissario all’emergenza COVID, come qualcuno mi ha suggerito, fa parte di prove tecniche di dittatura.
In questa fiera delle vanità della pandemia globale, le società politica e civile italiane stanno mostrando il peggio di se. Il leitmotiv generale è la visibilità e l’affermazione individuale: come risultato elettorale, audience, vendita di libri e quotidiani, avanzamento professionale. Per ottenere questo si può dire e fare qualsiasi cosa, giusta o sbagliata che sia. È sufficiente che sia vendibile.
Le professioni
Oscuri professorologi, condannati per professione all’anonimato, sproloquiano su tutto e di più augurandosi che lo stato di emergenza, legale e mentale, non finiscano mai. Giornalisti della carta stampata ed anchorman televisivi, dall’alto dei loro scranni, godono nel terrorizzare la popolazione con astruse statistiche e messaggi confusi ma spaventosi. La classe politica di opposizione annaspa tentando di tutto per esistere ancora alla fine dello stato di emergenza, infischiandosene altamente dello stato dell’epidemia.
Il governo
La classe politica al governo brilla per la sua lungimiranza. Oggi si scaglia contro un presunto liberi tutti estivo, imputato ovviamente la popolo bue, dimenticando di aver trascorso un’estate di ignavia: non ha fatto quello che era ovvio: disporre tamponi e/o quarantene a chi tornava dall’estero; vigilare sull’impiego da parte di regioni prima scavalcate nei loro poteri in campo sanitario, scolastico, dei trasporti, dei fondi e delle indicazioni forniti in merito a questi settori.
La seconda ondata
Si perché la seconda ondata è iniziata a partire da:
quei trasporti urbani ed extraurbani rimasti con i problemi di affollamento di sempre.
quelle scuole con le classi rimaste quasi sempre con lo stesso numero di alunni (quando ero giovane si facevano i doppi turni; oggi ci sono tanti insegnanti a spasso che affollano graduatorie e corsi abilitanti; assumerli costa sicuramente meno di quello che si spende peri i ristori; devo completare l’equazione?).
quei luoghi di lavoro privi di controlli sull’applicazione delle normative di prevenzione.
Popolarità ed impopolarità
Il problema è che prendere provvedimenti in assenza di una emergenza conclamata è impopolare: meglio farlo nel pieno dell’epidemia, con la popolazione terrorizzata. Quella popolazione che si divide tra l’invocazione di misure draconiane per tutti e la personale noncuranza nel rispetto del distanziamento sociale e dell’uso della mascherina. Salvo, al primo sintomo, anche per la pressoché totale scomparsa della medicina di base, correre ad affollare spesso futilmente i reparti degli ospedali, i quali oggi non rifiutano nessun malato di covid: rifiutano solo tutti gli altri.
Conclusioni
Non so se e quando questa emergenza finirà. Quello che è sicuro è che sta prefigurando una società peggiore di quella che la precedeva: il che è dire veramente tanto.
Laureato in filosofia - Ex professore di Lettere - Ex operatore culturale presso il Comune di Roma - Attualmente lavoro in un campeggio: gestione dei computer, realizzazione e manutenzione di impianti elettrici e idraulici, gestione del porticciolo, fotografia, video, DJ.