Uova in trippa

  • 2                                 uova
  • 200      cc                    pomodori pelati macinati
  • ½                                cipolla
  • 1          cucchiaio         pecorino
  • Sale, peperoncino, mentuccia
Uova battute
Uova battute

Battere le uova ed un pizzico di sale con una forchetta.

Uova in padella
Uova in padella

Scaldare l’olio in una padella e versare le uova.

Padella coperta
Padella coperta

Cuocere coperto per qualche minuto, finché in superficie l’uovo non si è rassodato.

Coperchio bagnato
Coperchio bagnato

Bagnare l’interno di un coperchio di un diametro inferiore a quello della padella

Frittata girata
Frittata girata

girare la frittata. Cuocere ancora per lo stesso tempo dell’altro lato poi versare in un piatto.

Cipolla tritata
Cipolla tritata

Tritare la cipolla.

Frittata arrotolata
Frittata arrotolata

Arrotolare la frittata.

Rotolo affettato
Rotolo affettato

Affettare il rotolo.

Cipolla che soffrigge
Cipolla che soffrigge

Soffriggere la cipolla con un pezzo di peperoncino privato dei semi e dei filamenti e con un ciuffo di mentuccia.

Pomodoro in padella
Pomodoro in padella

Versare il pomodoro e salare.

Padella coperta
Padella coperta

Quando ribolle abbassare il fornello, coprire e cuocere per cinque minuti.

Strisce di frittata in padella
Strisce di frittata in padella

Scoprire, rialzare la fiamma, versare le strisce di frittata ed insaporire per due minuti. Servire con una spolverata di pecorino.

Uova in trippa
Uova in trippa

L’articolo

Sempre tua nonna direte. Ma è guardando lei, da bambino, in ginocchio su di una sedia, che ho acquisito l’amore per la cucina. Poi era bravissima, anche se i ricordi dei bambini tendono a mitizzare. A volte esperimento lungamente per tentare di ricreare un sapore che ricordo, senza riuscirci. Forse è il sapore della giovinezza.

Comunque mia nonna cucinava questo piatto ed a me piaceva moltissimo. Deve il suo nome al fatto che la preparazione è la medesima della trippa alla romana. Anche le striscioline di frittata ricordano le strisce di trippa.

Si può dire che è una preparazione vegetariana ante litteram, in cui la carne veniva sostituita dalle uova per ragioni non di scelta etica ma di povertà.

Bisogna comunque aggiungere che anche le uova, almeno in città, non erano molto economiche. Mio padre, di estrazione povera, ha mangiato il primo uovo da solo a vent’anni. Prima mia nonna, l’altra, con un uovo preparava una frittata di verdure per cinque persone.

Il boom economico degli anni ‘sessanta del XX secolo ha cancellato la memoria del fatto che allora si era più vicini alla condizione odierna delle popolazioni del terzo mondo. Con quella memoria forse oggi avremmo capite meglio chi affoga nel Mediterraneo tentando di arrivare da noi per sfuggire alla fame.

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