Salsa di asparagi selvatici

SALSA DI ASPARAGI SELVATICI

Asparagi
Asparagi

Per 200 grammi di pasta.

  • 350 gr asparagi selvatici o semi selvatici
  • 1 aglietto fresco
  • 40 gr burro
  • 2 cucchiai acqua
  • 100 gr brodo o brodo di dado
  • 1 cucchiaino di farina
  • 2 cucchiai parmigiano grattugiato
  • Pepe

Pulizia asparagi
Pulizia asparagi

Pulire gli asparagi piegando le estremità finché non si spezzano e gettare il gambo.

Aglio pulito
Aglio pulito

Lavare le punte degli asparagi e pulire l’aglio fresco.

Aglio fresco
Aglio fresco

Mettere in padella aglio tritato, burro e acqua e sciogliere sulla fiamma finché non inizia a soffriggere.

Aglio soffritto
Aglio soffritto

Aggiungere gli asparagi spezzettati e soffriggere per due o tre minuti.

Salsa in cottu5a
Salsa in cottu5a

Aggiungere il brodo. Coprire, abbassare la fiamma e cuocere per dieci minuti.

Salsa di asparagi selvatici
Salsa di asparagi selvatici

L’articolo

Io vivo in Umbria per metà dell’anno e lavoro in Sardegna l’altra metà, così mi capita di ascoltare modi di dire, raccomandazioni ed idiosincrasie locali dall’una e dall’altra parte del mare. A proposito di asparagi selvatici in Sardegna raccomandano vivamente di non acquistare asparagi selvatici provenienti dal “Continente” (così chiamano loro il resto d’Italia). In Umbria però mi è capitato più volte di sentir dire: “Non comprare quegli asparagi: vengono dalla Sardegna.

Campanilismo portato agli estremi? Non credo. Fermo restando il fatto che io ho mangiato quel germoglio raccolto sia in Umbria che in Sardegna e l’ho trovato egualmente delizioso, l’arcano si spiega con la distanza: i grossisti che acquistano quel prodotto dai raccoglitori, dall’una e dall’altra parte del mare, lo irrorano di ‘ritardanti’, particolari sostanza chimiche che servono a farlo resistere parecchio tempo dopo la raccolta, ma ne riducono nettamente il sapore.

Immagino che se andassimo a raccogliere funghi porcini sui Carpazi e li gustassimo lì, li troveremmo deliziosi, al pari di quelli gustati qua. La mia raccomandazione è quindi quella di consumare prodotti, quando possibile, a km zero e possibilmente raccolti o prodotti da privati o da aziende il più possibile piccole, per evitare di questi problemi. (A proposito, ho consumato arance e mandarini sia in Spagna che in Marocco: stupendi!).

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