Manzo alla Stroganoff

Manzo alla Stroganoff

Manzo
Manzo
  • 500 gr manzo I° scelta (filetto ma anche rosa o altri simili)
  • 1 cipolla
  • 1 cucchiaio passata di pomodoro
  • 100 cc brodo
  • 1 cucchiaio farina
  • 50 gr burro
  • 1 cucchiaino senape di Digione
  • 1 cucchiaio panna acida (colmo)
Manzo a fette
Manzo a fette

Tagliare la carne a fettine.

Manzo a striscioline
Manzo a striscioline

Tagliare le fettine a filetti.

Burro in padella
Burro in padella

Sciogliere 10 gr di burro in una padella.

Cipolla tritata
Cipolla tritata

Tritare la cipolla.

Cipolla sciolta
Cipolla sciolta

Sciogliere la cipolla a fiamma bassa finché non cambia colore, poi metterla in un piatto.

Ancora burro in padella
Ancora burro in padella

Sciogliere 10 gr di burro in una padella.

Metà carne in padella
Metà carne in padella

Aggiungere metà della carne e rosolare a fiamma alta.

Carne nel piatto
Carne nel piatto

Quando è rosolata (due minuti), metterla da parte. Aggiungere il fondo di cottura al brodo e fare lo stesso con altri 10 gr di burro e l’altra metà della carne.

Farina nel burro
Farina nel burro

Sciogliere il restante burro nella padella. Aggiungere la farina, mescolare e, quando sfrigola, togliere dal fuoco.

Senape e passata
Senape e passata

Aggiungere la passata e la senape. Mescolare ed

Cipolla in padella
Cipolla in padella

aggiungere la cipolla.

Brodo in padella
Brodo in padella

Rimettere sul fuoco ed amalgamare aggiungendo il brodo.

Panna e carne in padella
Panna e carne in padella

Mettere la carne e la panna portare a bollore mescolando ed amalgamare per 3 minuti. Servire su di un piatto di portata riscaldato.

Manzo alla Stroganoff
Manzo alla Stroganoff

L’articolo

Un grande contributo russo all’alta cucina internazionale. Secondo la leggenda più accreditata il piatto fu ideato dallo chef francese del conte Stroganoff, aggiungendo la panna acida al tradizionale manzo in fricassea. Prese il nome non dello chef ma del suo padrone come si usava allora.

Con la rivoluzione russa il piatto fu portato dai russi bianchi in Cina, ad Harbin, dove i cinesi lo trasformarono, togliendo la panna che non rientrava nella loro tradizione e servendolo su di un letto di riso. In questa versione la diaspora cinese lo portò nelle Americhe dove ebbe grande successo.

Fu introdotto in Europa, prima che dalla diaspora dell’aristocrazia russa dopo la rivoluzione bolscevica, dalla tradizione della cucina internazionale francese (ricordiamo gli stretti legami dei russi con Parigi). Lo ripropongo qui in una versione senza i funghi. Andrebbe servito con patate saltate e cetriolini in salamoia.

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