Non credo che poche righe

Di Osvaldo Mazzucca

Caro Massimo, non credo che poche righe possano bastare per comprendere il motivi che hanno contribuito al degrado della politica italiana e di chi la esercita.
Come ho già avuto modo di dirti, sembra, da come scrivi, che se non ci sono grandi sconvolgimenti nazionali, la classe politica non si affina. Certamente in occasione di eventi luttuosi e tragici, che coinvolgono i destini del paese, molte rivalità e distinguo vengono messi da parte, c’è da pensare concretamente al bene comune. Io ritengo che questa decadenza sia il frutto di molti fattori, non ultimo la ritirata dei partiti dal territorio. Ma anche l’era berlusconiana, derivata dalla Milano da bere. Che comunque ha espresso anche uomini di spessore e non ne sto giudicando l’etica, ma la condotta politica. Il ’68, “rivoluzione” che abbiamo importato prima dagli USA e poi da Parigi , siamo stati in grado di declinarla quasi unicamente in maniera violenta. Anche lì, qualche uomo politico era emerso; le contingenze, le scelte errate, li hanno affossati.
E’ pur vero che l’attuale volto della politica italiana, è impresentabile, ma non dimenticare l’ultima onda populista di lega e grillini, uomini e donne improvvisati senza le basi e le strutture mentali politiche. La questione è molto articolata e non si può liquidare in quattro righe, mettiamoci intorno ad un tavolo con una bella birra e parliamone coinvolgendo anche qualche amico. un saluto