Il manzo alla Stroganoff è un grande contributo russo all’alta cucina internazionale. Secondo la leggenda più accreditata il piatto fu ideato dallo chef francese del conte Stroganoff, aggiungendo la panna acida al tradizionale manzo in fricassea. Prese il nome non dello chef ma del suo padrone come si usava allora.
Del resto la cosa ha molti precedenti: dalla Béchamelle, intitolata al marchese de Béchameil, maestro di cucina di Luigi XIV, ai rigatoni alla Rossini. Sono tutti esempi di piatti intitolati al padrone delle chef. Comunque si tratta sempre di personaggi monto interessati alla cucina, che sicuramente interagivano con il loro chef.
Con la rivoluzione russa il piatto fu portato dai russi bianchi in Cina, ad Harbin, dove i cinesi lo trasformarono, togliendo la panna che non rientrava nella loro tradizione e servendolo su di un letto di riso. In questa versione la diaspora cinese lo portò nelle Americhe dove ebbe grande successo.
Fu introdotto in Europa, prima che dalla diaspora dell’aristocrazia russa dopo la rivoluzione bolscevica, dalla tradizione della cucina internazionale francese (ricordiamo gli stretti legami dei russi con Parigi). Lo ripropongo qui in una versione senza i funghi. Andrebbe servito con patate saltate e cetriolini in salamoia.