Il Fratello

Jo Nesbo- Einaudi Stile libero – Il Fratello

di Giuseppe Santilli

“Siamo una famiglia. E dobbiamo restare uniti perché non abbiamo nessun altro. Amici, fidanzate, vicini, compaesani, lo Stato. Non sono che un’illusione e non valgono un cazzo il giorno in cui ti ritrovi veramente nel bisogno. Allora saremo noi contro loro, Roy. Noi contro tutti quanti gli altri.»

Roy conduce una vita ritirata e gestisce una pompa di benzina, Carl, il fratello minore vive in Minnesota dove diventa imprenditore edile. Quando Carl torna tra le montagne con il grandioso progetto di costruzione di un hotel, con lui ritorna anche il passato con tutte le sue vicende oscure.

Jo Nesbo
Jo Nesbo

Un libro di seicentoquaranta pagine sull’ambiguità, la perversione e la malvagità della famiglia chiusa, della famiglia come recinto, come territorio da difendere anche con l’omicidio. La famiglia come territorio del male, dove la curvatura della morale finisce per generare la morte all’interno di essa stessa.

Questo romanzo, che non fa parte della serie del detective Herry Hole, anche se non raggiunge le vette del male assoluto presenti in Macbeth (Rizzoli 2018), ci offre una bellissima storia noir, collocata nelle montagne del nord della Norvegia, dove il dolore si autoriproduce. Una storia americana per ambientazione , con tanto di Cadillac, di pompe di benzina, di officine, di provincia sperduta. Americana anche per lo stile narrativo, che per una volta non è la sublime costruzione del giallo alla Nesbo, ma piuttosto somiglia alla sceneggiatura di un film. Un thriller americano, appunto, il cui paesaggio si estende dalle macerie umane a quelle della natura. Nesbo descrive un mondo marcescente, corrotto, nel quale prevale la propensione all’autodistruzione, con la solita grande maestria nella rappresentazione del crimine.

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