Da ragazzo, mentre facevo l’università, ho lavorato par time presso una libreria, cartoleria, registri Buffetti. Il proprietario, romano dalla notte dei tempi, ogni anno vicino alla Pasqua, preparava una cassetta di carciofi romaneschi e mi mandava a spedirli alla sorella a Milano.
Allora i carciofi romaneschi duravano poco più del mese di marzo, non come oggi che circolano carciofi anche buoni ma di altre varietà, venduti come romaneschi, per metà dell’anno. Il famoso cimarolo è solo il carciofo centrale della pianta, quello con il gambo lungo e grosso, che non va assolutamente scartato ma pulito e cucinato con i fondi dei fiori.
Comunque questa coratella coi carciofi è cucinata lontano dalla Pasqua. U freezer oggi permettono di conservare la coratella per lunghi periodi. Comunque l’agnello si trova anche fuori dai periodi di Pasqua o natale. Quanto ai carciofi questi sono disponibili tutto l’inverno. Ma forse era meglio prima?