Caro Pier Paolo

DACIA MARAINI – NERI POZZA – CARO PIER PAOLO.

di Giuseppe Santilli

Un delizioso libro di memorie in forma epistolare in ricordo di Pier Paolo Pasolini, un intellettuale scomodo da vivo e da morto.

Un uomo mite e gentile

Dacia Maraini ci consegna la figura di un uomo mite e gentile, accurato e paziente a dispetto della foga pubblica delle sue provocazioni, delle sue sfide contro l’opinione corrente, l’omologazione dei costumi e lo sfrenato consumismo. Sappiamo solo ora quanto le analisi di Pasolini sulla riduzione dell’uomo a consumatore, fossero giuste. Come sappiamo che la rivolta dei giovani studenti italiani fosse una rivolta entro i confini della borghesia, proprio quella borghesia che Pasolini odiava.

Dacia e Pier Paolo
Dacia e Pier Paolo

Ma cosa intendevi per volgarità? Cosa trovavi offensivo e repellente nel modo di stare al mondo dei borghesi, che ti avvelenava il sangue? Allora non capivo, oggi penso che per volgarità tu intendessi una ferita profonda alla sacralità dell’essere umano. Il tuo era uno schiaffo alla cultura mercificata che riduce l’uomo a merce, togliendogli dignità e integrità. Qualcosa che il tuo spirito, che metteva le ali ad ogni risveglio, rifiutava come indegno di essere vissuto.” (Caro Pier Paolo – Pag. 99)

I ricordi

Nei ricordi della Maraini, spesso di ispirazione onirica, infatti molte lettere a Pier Paolo iniziano con un racconto di un sogno, non poteva mancare la grande amicizia che legava Pasolini ad Alberto Moravia. Due persone di grande levatura così uniti e così diversi. Coesistevano nel loro rapporto le fughe, i silenzi e lo sguardo appesantito dal pensiero, di Pier Paolo, con la solarità e la grande capacità di racconto, di affabulazione di Alberto.

Moravia, Maraini e Pasolini
Moravia, Maraini e Pasolini

Nella stessa misura non poteva mancare l’Africa, meta di molti viaggi, con i suoi tramonti infuocati e con quella società quasi primitiva nella quale Pasolini ritrovava l’autenticità dei rapporti umani, fuori dalla corrotta civiltà delle merci.

Per questa nostalgia della società contadina Pasolini è stato accusato sovente di passatismo. Invece la Maraini ci consegna integra la forza di un pensiero, di una analisi profonda che si sforzava di restituire dignità alla vita delle persone. Il pensiero di un grande poeta, come ha affermato Moravia nella celebre orazione funebre per la morte violenta di Pasolini, morte ancora avvolta dal mistero. Perché Pasolini è soprattutto un poeta, per gentilezza d’animo, per forma di scrittura e per immaginazione.

Alberto Moravia

Alberto, che ti ha sempre apprezzato e difeso, ha urlato il giorno del tuo funerale delle parole appassionate, definendoti un grande poeta civile. Poeta impegnato, ma senza retoriche patriottiche, fuori dai codici tradizionali della poesia ufficiale alla Carducci che certamente tu non amavi.” (Caro Pier Paolo – Pag.133)

Moravia e Maraini
Moravia e Maraini

Il ritratto che la Maraini dipinge di Pasolini è un ritratto affettuoso ma niente affatto celebrativo.

Dacia non nasconde il rapporto di dipendenza ossessiva che Pasolini aveva con la madre, come non nasconde la problematicità del sesso con i ragazzini, anche se sostiene che Pier Paolo era tutt’altro che predatorio, sempre gentile e giocoso. Viveva la sua omosessualità come espressione di libertà.

Di particolare interesse sono poi le discussioni, che la Maraini riproduce, tra essa stessa e Pasolini sulla legalizzazione dell’aborto (Pasolini era provocatoriamente contrario all’aborto) e sul ruolo della donna, che per Pasolini era fondamentalmente legato all’essere madre (questo, in parte, spiega la sua posizione sull’aborto ).

Ai margini del racconto dell’amicizia con Pasolini, Dacia Maraini ci regala un ritratto inedito di Maria Callas, grondante di spaurita umanità.

Ho capito allora che dentro la diva dalla voce tonante, c’era una bambina impaurita e fragile, una bambina dalle radici che si allungavano nel lontano e povero Peloponneso, una bambina che, nonostante il grande successo internazionale, non si fidava di sé stessa e del suo glorioso posto nel mondo.” (Caro Pier Paolo – Pag. 163)

Dacia Maraini
Dacia Maraini

Poi naturalmente, sparsi nei ricordi principali, ci sono le presenze di tutte le persone che Pasolini frequentava e che quindi frequentavano anche Moravia e la Maraini. Ci sono notazioni che riguardano Elsa Morante, Laura Betti, Ninetto Davoli, Piera degli Esposti ecc…

Un libro la cui lettura fornisce uno spaccato originale degli intellettuali italiani del secondo novecento, un libro che non possono mancare tutti coloro che amano Pasolini.

Vai alla Home page

Vai al profilo Facebook