Se sei da solo, in una pineta a trenta metri dal mare, è brutto tempo e fa freddo, cosa fai? Ti inventi una ricetta, a partire dagli ingredienti che hai a disposizione. Così mentre fischia il vento e urla la bufera, metti a marinare le braciole d’agnello, rinunciando ad un’arrostita.
Ma come si inventa una ricetta? Certamente si parte dagli ingredienti che si hanno a disposizione o che ci si può procurare. Sicuramente si utilizzano le proprie conoscenze delle procedure di cucina. L’esperienza permette di prefigurare il risultato, anche se a volte si hanno delle sorprese, non sempre spiacevoli. La golosità, almeno per me, è il motore che avvia tutta la procedura.
Se eseguire una ricetta codificata equivale ad eseguire un brano musicale col pianoforte, con la chitarra o con la voce, allora creare la ricetta corrisponde a scrivere quel brano musicale. con questo non intendo ovviamente elevarmi al livelli di Beethoven o De André ma rivendicare comunque il valore artistico della cucina.
Anche se il giorno dopo è uscito il sole le braciole marinate non si arrostiscono ma meritano la prosecuzione del processo creativo. Il risultato merita lo sforzo: provate anche voi.
Disporre le braciole in un contenitore con coperchio, stagno.
Tagliare a metà le arance.
Spremere le arance e versa il succo sulle braciole.
Aggiungi lo spicchio d’aglio schiacciato e le foglie di alloro, chiudi il contenitore, scuotilo bene e conservalo in frigorifero per 24 ore.
A metà del tempo rovescia il contenitore e rimettilo in frigo.
Passate le 24 ore togli dal frigo, getta le foglie di alloro e metti a scolare le braciole e l’aglio.
Scaldare l’olio in una padella ed adagiarvi le braciole. Far rosolare per dieci minuti (coperto con una retina per non far schizzare). A metà del tempo voltarle una ad una.
Intanto pulire la carota ed il sedano e farli a pezzetti insieme con l’aglio della marinata.
Togliere le braciole dalla padella e versare le verdure.
Far soffriggere per 4 minuti.
Rimettere le braciole in padella, salare e pepare.
Aggiungere un goccio di brandy e far evaporare a fiamma alta per due minuti.
Aggiungere la marinata, coprire e far cuocere a fiamma bassa per 20 minuti.
Togliere di nuovo le braciole e frullare il fondo di cottura.
Rimettere le braciole in padella, aggiungere il fondo di cottura insieme a due cucchiai di acqua. Far insaporire per tre o quattro minuti coperto.
L’articolo
Se sei da solo, in una pineta a trenta metri dal mare, è brutto tempo e fa freddo, cosa fai? Ti inventi una ricetta, a partire dagli ingredienti che hai a disposizione. Così mentre fischia il vento e urla la bufera, metti a marinare le braciole d’agnello, rinunciando ad un’arrostita.
Ma come si inventa una ricetta? Certamente si parte dagli ingredienti che si hanno a disposizione o che ci si può procurare. Sicuramente si utilizzano le proprie conoscenze delle procedure di cucina. L’esperienza permette di prefigurare il risultato, anche se a volte si hanno delle sorprese, non sempre spiacevoli. La golosità, almeno per me, è il motore che avvia tutta la procedura.
Se eseguire una ricetta codificata equivale ad eseguire un brano musicale col pianoforte, con la chitarra o con la voce, allora creare la ricetta corrisponde a scrivere quel brano musicale. con questo non intendo ovviamente elevarmi al livelli di Beethoven o De André ma rivendicare comunque il valore artistico della cucina.
Anche se il giorno dopo è uscito il sole le braciole marinate non si arrostiscono ma meritano la prosecuzione del processo creativo. Il risultato merita lo sforzo: provate anche voi.