Sbagliata perché la vera amatriciana non si fa così. Amatriciana perché fin da bambino l’ho sempre chiamata così. Così la chiamava mia nonna. Così mi ha insegnato a farla un mio caro amico ormai passato a miglior vita.
A proposito di questa ultima espressione una digressione: mi sono sempre chiesto come mai i credenti, che l’hanno inventata, abbiano tanta paura della morte nonostante siano convinti che la vita che seguirà alla morte sia migliore, visto che si svolgerà in Paradiso, al cospetto della maestà di Dio.
Delle due l’una: o pensano di essere stati tanto cattivi da non meritare il Paradiso, oppure nutrono molti dubbi circa l’esistenza di Dio. In ogni caso per dei credenti non è una cosa molto bella.
Chiusa parentesi, tornando alla amatriciana ribadisco che questa non è la vera ricetta, altrimenti rischio il linciaggio. Comunque è una pasta così gustosa che io la preferisco all’originale.
È una pasta diffusissima in tutto il nostro paese ed anche nel mondo: probabilmente più in questa versione sbagliata che in quella originale. Io stesso ho conosciuto la ricetta originale solo molto tardi, quando mi sono documentato in seguito al terremoto che ha quasi distrutto l’omonimo paese.
Soffriggere aglio affettato e peperoncino nell’olio per 1 minuto.
Aggiungere la pancetta e rosolare per 2 minuti. Togliere aglio e peperoncino.
Intanto tritare i pelati.
Versare il vino e fiammeggiare per 5 minuti. Diluire il cucchiaio di estratto in parte del fondo di cottura ed aggiungerlo. Insaporire per 3 minuti.
Versare il pomodoro e salare. Quando ribolle, coprire, abbassare la fiamma al minimo e cuocere per 1 ora. Lessare la pasta al dente e saltarla nella salsa. Condire con pecorino romano e servire accompagnata dallo stesso.
L’articolo
Sbagliata perché la vera amatriciana non si fa così. Amatriciana perché fin da bambino l’ho sempre chiamata così. Così la chiamava mia nonna. Così mi ha insegnato a farla un mio caro amico ormai passato a miglior vita.
A proposito di questa ultima espressione una digressione: mi sono sempre chiesto come mai i credenti, che l’hanno inventata, abbiano tanta paura della morte nonostante siano convinti che la vita che seguirà alla morte sia migliore, visto che si svolgerà in Paradiso, al cospetto della maestà di Dio.
Delle due l’una: o pensano di essere stati tanto cattivi da non meritare il Paradiso, oppure nutrono molti dubbi circa l’esistenza di Dio. In ogni caso per dei credenti non è una cosa molto bella.
Chiusa parentesi, tornando alla amatriciana ribadisco che questa non è la vera ricetta, altrimenti rischio il linciaggio. Comunque è una pasta così gustosa che io la preferisco all’originale.